domenica 20 febbraio 2011

Schiaccianoci - E.T.A. Hoffmann

E’ la vigilia di Natale e Clara riceve in dono, dallo strampalato zio Drosselmeier, un soldatino di legno dotato di due grandi denti con cui spaccare le noci. Nel donarglielo, zio Drosselmeier, racconta a Clara di come, una volta, quello schiaccianoci fosse un ragazzo di nome Hans, trasformato da un sortilegio della perfida Toporegina. Suggestionata dal racconto, Clara non riesce a dormire e decide di andare a trovare il suo Schiccianoci nella vetrinetta di sala. Le si presenta agli occhi una scena incredibile: i giocattoli si animano, capitanati da Schiaccianoci, per ingaggiare una battaglia contro gli accoliti del Topore, figlio della Toporegina. Dopo aver vinto la battaglia, grazie al magico intervento dello zio Drosselmeier,Clara rimpicciolisce, fino a poter entrare nel castello dei giocattoli assieme allo Schiaccianoci, per sconfiggere, una volta per tutte, il Topore.Tratto dalla fiaba di Theodor Amadeus Hoffmann, alla quale il racconto resta fedele, “La favola del principe Schiaccianoci” racconta l’ultimo Natale vissuto da Clara nella magia dell’infanzia e del gioco. La bambina, una pre-adolescente di molto tempo fa, vive un’avventura fatata che segna il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, portando con sè la nostalgia per i giochi ed il fascino per il primo amore, impersonato dal principe Schiaccianoci. Il passaggio, fondamentale nella crescita di ciascuno, nelle culture più antiche veniva sottolineato da rituali che presentassero il nuovo giovane alla comunità, rituali tra i quali possiamo annoverare il seppelimento dei giocattoli in uso tra gli antichi romani ed il primo ballo della nobiltà ottocentesca. In questo film, come in un antico rituale, ha luogo la battaglia contro le paure dell’infanzia, che altro non può essere che vincente per intraprendere la strada verso l’età adulta.

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